"Una sera di febbraio del 1875, in una taverna nelle immediate vicinanze di Leicester Square ebbe inizio, nel modo più singolare, una strana avventura". Così comincia II club dei suicidi, sceneggiato del 1957, tratto dal racconto omo- nimo di Robert Stevenson, l'autore dell'Isola del tesoro. Una storia inquietante, nata dalla fantasia di uno dei più sca- tenati geni della penna dell'epoca vittoriana. Una storia impregnata dell'influsso torbido della Londra allucinata e mi- steriosa del Dottor Jekyll e di Mr. Hyde. Un'atmosfera surreale che per essere portata sul piccolo schermo richiedeva un regista visionario e molto coraggioso come l'allora venticinquenne Giacomo Vaccari, "il più moderno e sensibile re- gista della televisione italiana", come lo definisce Aldo Grasso nella sua enciclopedia della televisione.
