TeknoFilm - DVD – Mariangela Melano in IL DOLORE di Massimo Luconi (2008) - CORRIERE DELLA SERA
È un profondo sforzo di memoria e di auto-rappresentazione, quello che fa Mariangela Melato col monologo Il dolore, nato nel 1944-45 come racconto-diario di Marguerite Duras in attesa logorante di conoscere le sorti del marito Robert deportato a Dachau, materia convertita in a solo dal regista Massimo Luconi al Maggio Fiorentino. Lei è una concentratissima intellettuale in nero che s'aggira ansiosa o alterata tra libri, scrivania, telefono e tronco di traverso, indugiando su pieghe apprensive cui segue uno scientifico travaglio di assistenza riservata all'uomo miracolosamente superstite. La regia favorisce l'angoscia di un'eroina tragica moderna tra offese belliche e sociali, mentre ad esempio la lettura di Patrice Chéreau con Dominique Blanc accentuava l'intimo, razionale calvario. Resta il rigore alto e l'enfasi della Melato, cui fanno un po' torto, nell'adattamento, la mancata confessione al reduce del nuovo rapporto di lei con un loro amico (frase omessa: «Non sarei tornata a vivere con lui»), musiche superflue, e un microfono. Ma è una grande impresa di un'artista che visita dal di dentro una grande scrittrice.