Hernán Cortés è una delle figure chiave del sedicesimo secolo, nonché uno dei più grandi conquistadores di tutti i tempi. La sua sete di ricchezza e di potere lo condusse in Messico dove, a partire dal 1519, guidò una cruenta spedizione per conquistare uno degli imperi più fiorenti del tempo: gli Aztechi di Montezuma. Grazie alla sua esperienza militare, ad una certa dose di brutalità e anche a un pizzico di fortuna, Cortés riuscì a procurarsi diversi alleati nel territorio messicano e a guidare un attacco senza precedenti al cuore dell'Impero. Gli indigeni, che non avevano mai visto cavalli, armi e polvere da sparo, scambiarono Cortés per un dio e accettarono di schierarsi al suo fianco. Chi non lo faceva, veniva massacrato. In soli due anni uccise centinaia di migliaia di Aztechi e riuscì a distruggere un impero consolidato ormai da tre secoli. Divenne uno degli uomini più ricchi di Spagna, ma il denaro non gli consentì di comprare il rispetto del suo popolo a cui aveva sempre ambito.
