La situazione politica è incerta e confusa. Mussolini mantiene i contatti con tutti i vecchi leader liberali per poter scegliere, al momento opportuno, l'alleato più conveniente. Favorito, a livello di opinione pubblica, da un generale clima di stanchezza, il 28 ottobre 1922 decide di marciare su Roma. Vittorio Emanuele III si vede costretto ad affidargli la formazione del nuovo governo. Con la consultazione elettorale del 6 aprile 1924 Mussolini mira ad un plebiscito nazionale a favore del governo fascista e, nonostante il clima di violenze in cui si svolge la campagna elettorale, ottiene un notevole successo. Il 10 giugno 1924 il deputato socialista Giacomo Matteotti viene rapito e ucciso: il sospetto che Mussolini vi sia implicato è pressoché generale. I deputati delle opposizioni della Camera abbandonano i loro posti con la famosa "secessione dell'Aventino". Mussolini per tutta risposta il 3 gennaio 1925 tiene un breve e durissimo discorso alla Camera: è l'atto di nascita della dittatura.
