Quasi 600.000 morti e 1.000.000 di feriti è il prezzo altissimo che l'Italia ha pagato per reggere a una prova eccezionale come quella della Grande Guerra. E' una guerra "di massa", che vede protagonista il soldato senza nome, disperso e confuso fra milioni di uomini come lui. Alimentato da una canzone, "La leggenda del Piave", nasce il "mito della Grande Guerra", emblema dell'unione fra popolo e nazione. La fine della guerra e la vittoria sono salutate con grandi manifestazioni popolari. Ma l'esultanza lascia spazio ben presto alla delusione e alla sensazione di una "vittoria mutilata": la conferenza di pace umilia l'Italia negando i compensi territoriali promessi nel Patto di Londra. Mentre cresce la crisi economica, compare il Partito Popolare Italiano e nasce il nuovo governo Nitti, di moderato riformismo alla Giolitti. Ma nel settembre 1919 arriva inattesa l'impresa dannunziana di Fiume.
