TeknoFilm - CD Audio (Edizione cartonata) - CLAUDIO BAGLIONI - QUESTO PICCOLO GRANDE AMORE (1972) - MONDADORI
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Product Details
Marca:
MONDADORI
Tipologia:
Edicola
Condizioni:
Come nuovo
Regista:
A.A.V.V.
Anno:
1972
Genere:
Musicale
Baglioni lo definirei come il primo che ha scritto di amori giovanili "a tu per tu" con un'immediatezza che nessuno ha mai fatto prima di lui. E' stato il primo a descrivere situazioni e sensazioni nel dettaglio che in ambito giovanile sarebbe stato ripreso nei decenni a venire ma non sempre nello stesso modo o nello stesso tono (la sua debolezza e fragilità nelle canzoni non le ritrovo in cantanti dello stesso decennio, '70, né nei decenni successivi).
"Poesia di piccole cose" avevo letto qualche anno fa, non ricordo dove, a proposito del suo modo di scrivere canzoni e lo si paragonava ai poeti crepuscolari (come Gozzano. Vedasi "Carillon" in "Sabato pomeriggio"). Penso che il paragone ci sta, ma andiamo subito all'album.
Il giovane di Centocelle ha cominciato con un album omonimo e "Un cantastorie dei nostri giorni" per riscaldamento e mostrando le sue qualità vocali e musicali che avrebbero avuto bisogno di un piccolo rodaggio: devo dire che questi due lavori li trovo interessanti, portandosi un favoloso decennio che è trascorso (i '60) con "Quando tu mi baci" (un pò jazz), "Interludio" (un "fine anni '60") e dei brani che suonano più "del momento" ("Signora Lia" e "Cincinnato" ("Gira che ti rigira amore bello...". Fantastico)).
Arriva questo album molto cinematografico (e "seventies") dove si racconta la vita di un giovane che si trova in mezzo alle lotte studentesche ("Piazza del Popolo"), entra in un bar e vede una ragazza della quale comincia a innamorarsi ("Una faccia pulita"), un discorso animato per via di pettegolezzi ben poco veri ("Battibecco"), lo sbocciare con lei di un amore lungo il Tevere ("Con tutto con l'amore che posso"), le false "accuse" degli amici che sono stati "lasciati" per un mese a causa di lei e la difesa di lui ("Che begli amici!..."), un canto di malinconia per la liberta che se ne va ("Mia libertà"), la "prima volta" fisicamente ("La prima volta"), la promessa di matrimonio ("Io ti prendo come mia sposa"), la chiamata al militare (siamo nel '72 e la leva era obbligatoria!) ("Cartolina rosa"), il ricordo dell'amore durante la vita in caserma ("Questo piccolo grande amore"), la licenza e la visita al mercato di Porta Portese (la canzone omonima) per comprare un paio di jeans per farle una sorpresa la sera seguente (e la scoperta che lei sta con un altro). Poi la rabbia che lo prende, non lo fa più ragionare e gli fa odiare (ma ancora desiderare) lei ("Quanto ti voglio") e il chiarire ogni cosa in un amore finito ("Come il primo giorno"). Se fosse un film metterei i titoli di coda con lo strumentale di "Con tutto l'amore che posso".
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